Nel corso dei millenni il Mar Mediterraneo ha rappresentato un crocevia di civiltà e scambi commerciali che hanno lasciato tracce ed importanti testimonianze sulle sue coste e sui fondi marini. I mari custodiscono un importante patrimonio archeologico sommerso, la cui conoscenza e precisa localizzazione sono i primi elementi base per assicurarne la tutela e la valorizzazione.
Nell’ambito di una sempre maggiore sensibilizzazione riguardo la conservazione del patrimonio archeologico sommerso, è nato il Progetto Archeomar – censimento dei beni archeologici sommersi. Il Progetto scaturisce dalla legge n. 264 dell’8 novembre 2002. Il Progetto è iniziato nell’aprile 2004 (Archeomar 1) con il censimento dei beni archeologici sommersi nelle regioni Campania, Basilicata, Calabria e Puglia, conclusosi nel gennaio del 2008. Successivamente, a partire dall’autunno del 2009, è stato avviato il censimento nelle regioni Lazio e Toscana, conclusosi nel 2011 (Archeomar 2). La realizzazione di Archeomar è stata possibile grazie allo stanziamento di fondi previsti dalla legge n. 264 (art.13, 8 nov. 2002).
Il Progetto, coordinato e diretto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC), è stato sviluppato congiuntamente alle Soprintendenze per i Beni Archeologici delle regioni coinvolte e svolto con la collaborazione delle Forze dell’Ordine preposte alla tutela del patrimonio nazionale. Le attività di ricerca, indagine, elaborazione e restituzione sono state eseguite da società specializzate nei campi delle esplorazioni marine, dell’archeologia e dell’informatica, che si sono aggiudicate le gare internazionali indette dal MiBAC.
tutti i dettagli: http://www.archeomar.it/